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Maestro

di me stesso

 

Oltre al lavoro con il corpo, come insegnare la filosofia e la meditazione ai bambini tra gioco, movimento fluido e respiro.

MEDITAZIONE DEI BAMBINI

Negli anni di esperienza personale sia come insegnante di Yoga sia come relatrice, spesso ho modo di interfacciarmi con colleghi e allievi provenienti da esperienze diverse.

In base al tipo di formazione e alle esperienze personali di ogni uno di noi, incontro e osservo i diversi approcci e posizioni di pensiero riguardo alcuni concetti.

Poiché esistono diverse correnti, il modo di praticare questa disciplina può differire a seconda della scuola che si è scelto di seguire.

Unico rimane il concetto relativo alla meditazione.

Le pratiche meditative di cui la disciplina yogica dispone, sono numerose, di diverso tipo e finalità.

E' fondamentale chiarire questo punto poiché essendo uno strumento potente e delicato, come lo proponiamo richiede grande competenza e senso di responsabilità.

CHE COS' E' LA MEDITAZIONE?

Meditazione è:

" Sono nel momento presente", la meditazione mi indica dove sono.

E' ricentrarsi e presenza pura in cui ci rendiamo conto di non esserci persi in pensieri di ieri, progetti sul domani o pensieri nel mondo della fantasia. 

​E' uno stato dell'essere.

​Un termometro che indica quanto sono presente a me stesso e mi dice come sto.

​Tra gli obbiettivi ridurre il movimento del corpo, punto di partenza, per abbassare le fluttuazioni della mente.

Osservare il pensiero stesso e non esserne identificato con esso.

​Uscire dalla corteccia, dalla mente di superficie per contattare la mente profonda, dalla quale attraverso una visione chiara avviene una ridefinire della realtà (…togliere il velo).

In questa ridefinizione senza sforzo accade il cambiamento dal profondo. Dalla re-azione si mette in atto l’azione consapevole.

La meditazione è radicamento.

Promuove l'ascolto interiore e la pazienza, primo gradino per lo sviluppo della resilienza.

I bambini sono per 80% nel mondo della fantasia (stato illusiorio), e vanno incoraggiati all'ancoraggio.

MEDITAZIONE CON VISUALIZZAZIONE

Ci sono molti modi di fare meditazione: senza e con visualizzazione.

Le visualizzazioni per i bambini, attingono al mondo della realtà con l'obbiettivo di infondere calma e pace interiore e sviluppare la capacità di visualizzare.

Questo processo che va stimolato poiché per alcuni è molto difficile creare delle immagini con la mente.

La meditazione non per forza deve essere lunga e "piena " di immagini.

Ricordiamoci che l'obbiettivo è fare spazio e non riempire...

Ridurre, quietare (nirodha) i vortici (vṛtti) della mente (citta)".

Sviluppare una visione vera per uscire della realtà alterata soggettiva.

 

 

 

 

L'avvio alla visualizzazione ha inizio dopo la transazione iniziale attraverso la consapevolezza del corpo nei suoi punti di contatto con ciò che lo sostiene.

Si può articolare attraverso immagini dinamiche, ispirate ad un paesaggio di campagna, montagna , un semplice prato, una gita al lago o al mare

Per esempio:

"Ti trovi seduto sulla spiaggia in buona compagnia e guardi le calme onde del mare  mentre  i gabbiani volano e si rincorrono nel cielo azzurro che si tinge di arancio nell'ora del tramonto ". 

Passaggio successivo :

L'onda del mare simile al respiro.

Respiro  calmo e tranquillo fa muovere il nostro corpo e ci riempie di calma  e pace ".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Abbassando le onde cerebrali mosse dal mondo dei pensieri  (Onde Beta) si avvia il processo di spazio, fondamentale per l'apprendimento.

Dall' "oggetto" di osservazione "corpo e il respiro", e il "movimento del respiro" si riporta lo stato di coscienza al corpo nei punti di contatto con ciò che lo sostiene, ai rumori della stanza, i piu vicini o provenienti da lontano, per ritornare alle forme e ai colori che ci circondano.

Con i bambini molto agitati possiamo tentare di accarezzare dolcemente la regione tra le scapole,  nel rispetto che accolgano questa forma di contatto. 

Nella maggior parte dei casi trovano la pace e la calma.

CHIAREZZA DI OBIETTIVI

Ogni bambino, attingendo al proprio archivio di esperienze e ricordi può visualizzare in maniera molto personale.

L'esperienza può essere amplificata se invitiamo i bambini a rappresentare graficamente nel  foglio con i loro colori ciò che hanno vissuto durante l'esperienza. Si prestano molto i pastelli.

 

E' importante invitare i bambini di ricordare e mettere nel disegno solo gli elementi narrati senza aggiungere altro.

Se lo fanno semplicemente facciamo notare che hanno aggiunto degli elementi che non c'erano.

Questa raffigurazione non è un esercizio di creatività inventiva ma un ricondurre all'esperienza meditativa per rafforzarla nella memoria .

La parte creativa si esprime sul come rappresentare la loro visione sul foglio.

COME SCEGLIERE I LIBRI

Molti libri.... molto di tutto, ... come orientarsi?

Purtroppo molti libri propongono delle meditazioni che definirle tali è un insulto a questa nobile disciplina.

Le visualizzazioni dalla trama fiabesca  non hanno nulla a che vedere con la meditazione.

Sulla base di quanto detto sta a noi ispirarci e  abbandonare le storie troppo fantastiche.

Un racconto troppo scollato dalla realtà veicolato in un particolare stato dell'essere (SFERA PSICHICA) potrebbe portare i bambini ad estraniarsi dalla realtà o addirittura a dissociarsi dal corpo stesso.

Ogni bambino ha un proprio vissuto personale, potrebbe essere equilibrato o con dei disagi di cui noi non e siamo a conoscenza.

Nell'ultima delle ipotesi,  proiettandolo in una realtà virtuale troppo irreale, potremmo favorire l'attitudine mentale alla fuga dalla realtà o amplificare il suo disagio.

L'esatto opposto degli obiettivi della meditazione.

Alcune meditazioni sono molto simili alle pratiche meditative di yoga nidra che non vanno assolutamente proposte ai bambini. 

Atteniamoci a proporre visualizzazioni semplici ispirate al mondo reale che vivendole nelle esperienze di tutti i giorni, aiutano ad apprezzare e a ricondurci al momento presente rendendo l'ordinario straordinario perché vissuto davvero.

 

Nadia Mareso

 

 

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