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Yoga

e Arte

MENTE

CON_CENTRO 

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"Dove vanno gli occhi va l’attenzione

Attimi di attenzione portano alla concentrazione

Attimi di concentrazione portano alla meditazione"

 

Il motivo per cui promuoviamo questo tipo di attività è per i suoi molteplici aspetti benefici nell'individuo. 

Lavorare ai ferri e all'uncinetto, ma anche ricamare, cucire o tessere al telaio, sono attività che favoriscono lo stimolo e l'integrazione tra i due emisferi cerebrali.

Il creativo intuitivo e il razionale logico, funzioni che si attivano allo stesso modo come accade anche per la musica.

E' un'attività che si prende cura della mente, del respiro, dell'equilibrio contribuendo ad una centratura che si riflette nell'individuo in una forma di benessere anche a livello fisico. 

L'uncinetto, essendo un'attività manuale che favorisce lo sviluppo della corteccia motoria, è adattissimo per i bambini e per gli adulti che vivono differenti difficolta, si rivela uno strumento efficace per il sostegno o recupero di alcune mancanze ad esempio la memoria, la motricità o nell'espressione del linguaggio.

Colpisce l'attenzione quello che affermano le ricerche svolte nel campo di tale sperimentazione dove in alcune aziende sanitarie questo tipo di laboratori sono tra i percorsi proposti per i loro molteplici benefici.

Secondo il Dott. Enrico Marchi, (psichiatra, psicoterapeuta, docente presso l'università di Pisa dove insegna arte terapia applicata alla riabilitazione), lavorare ai ferri e all'uncinetto, ma anche ricamare, cucire o tessere al telaio, sono attività che favoriscono lo stimolo e l'integrazione tra aree cerebrali diverse.

«Da una parte si mette in moto la creatività e il gusto estetico con la scelta dei materiali da usare, dei disegni e della fattura da realizzare. Dall'altra entra in funzione anche il rigore, con il conteggio e la progettazione dell'opera».

Se si aggiunge poi, che tutti questi lavori vengono realizzati in gruppo, il mix è completo.

«La componente di relazione - precisa il dottor Marchi - è importante perché permette ai pazienti di confrontarsi, in un'atmosfera di accoglienza e sicurezza, e quindi di sperimentare anche la legittimazione della propria attività».

​Dal risultato delle osservazioni sugli individui che hanno svolto lavori creativi manuali, si apprende l’importanza a livello terapeutico di queste particolari esperienze creative.

Cio' che sostiene il Dott. Enrico Marchi, (ora ex direttore dei servizi di salute mentale adulti dell'Azienda Usl 2 di Lucca) si basa sul lavoro concreto fatto di esperienza pluriennale e  dichiara:

..."Le verifiche sui pazienti che frequentano i laboratori attivati già da qualche anno nella Usl, dimostrano che in loro ci sono stati miglioramenti su pensiero, affettività e performance sociale.

Piccoli step che portano a migliorare la qualità della vita con la diminuzione della frequenza dei ricoveri, frequenza dei medici, psicologi, e addirittura la diminuzione di consumo dei farmaci"...

Intervista del  Dott. Enrico Marchi rilasciata a NoiTv

(vedi link)

https://www.youtube.com/watch?v=cBQQyHSKgh8

​Quando ci si concentra su un'azione meccanica e ripetitiva che pretende ordine e precisione, come lo è il lavoro ai ferri o all'uncinetto, la mente è costretta a seguire il movimento delle mani.

In questo modo si attiva la zona prefrontale della corteccia cerebrale, quella adibita ai pensieri superiori: ci si astrae dalle preoccupazioni, focalizzandosi sull'attività che si sta compiendo. ​

Per realizzare il nostro progetto è necessaria la precisione, e nel conteggio dei punti, per mantenere, crescere o diminuire il nostro lavoro, l'opera prende dimensione e forma.

Il progetto che si concretizza e raggiungere l'obiettivo, infonde senso di soddisfazione e gioia, sentimenti che nutrono il valore di se stessi innalzando l'autostima.

Aggiungendo altri elementi come ad esempio, l'attenzione dei suoni circostanti mantenendo simultaneamente l'osservazione al respiro, aiuta ad espandere la nostra consapevolezza. Ci allena a rimanere presenti a noi stessi, centrati, a contatto con l'esterno, senza esserne distratti. 

Noi e l'opera che stiamo creando diventano "l'oggetto dell'attenzione, dell'osservazione"

...e rimanere  con quello che c'è, è meditazione. 

Ricerca condotta da Nadia Mareso

 

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